Ultima modifica: 6 Settembre 2016

Una giornata a Montefusco

La cronaca di una giornata a spasso tra le testimonianze storiche e culturali del territorio di Montefusco.

Una giornata a Montefusco, tra storia e tradizione…

La Piazza_resizedIl Club Auto Storiche di Montemiletto affianca alla passione per le auto d’epoca la promozione della cultura attraverso la riscoperta delle molteplici testimonianze presenti nel territorio irpino. Visite guidate, passeggiate narrate, passeggiate animate, da sempre affiancano l’attività di pubblicizzazione e di divulgazione della passione per i “reperti” di archeologia industriale costituita dai mezzi di locomozione d’epoca.
Il 29 maggio i soci, gli amici e i simpatizzanti del Club Auto Storiche di Montemiletto si sono dati convegno in Piazza IV Novembre per partecipare alla giornata dedicata alla visita al Carcere Borbonico di Montefusco. L’appuntamento è stato fissato alle 10:00, ma fin dal mattino presto le prime auto hanno cominciato ad affollare il centro del Paese.
Non solo Porsche, Lamborghini e Ferrari, ma anche Fiat 500, Fiat 124, una Mercedes 280S e una fantastica Lotus rossa fiammante.Triumph_resizedCome da programma la partenza è avvenuta alle alle 11:00 alla volta del vicino comune di Montefusco, dove l’Amministrazione Comunale ha gentilmente disposto l’apertura straordinaria del Carcere Borbonico e ha organizzato un’interessantissima visita guidata estesa all’intero centro storico.
Una giornata intera a Montefusco permette di fare tante cose. Oltre a visitare il Carcere Borbonico e l’Oratorio di San Giacomo, si può passeggiare per le vie del Centro Storico lastricate con la la caratteristica pietra bianca irpina e ci si può fermare per degustare la succulenta gastronomia, motivo di vanto dei nostri ristoratori.
DSC_0055_resEntrare nel complesso carcerario mette i brividi non solo dal punto di vista climatico. Le spesse mura, gli ambienti angusti e tetri, le torture che qui venivano perpetrate ai danni dei poveri reclusi, le condizioni igienico sanitarie assai precarie in cui versavano i detenuti e quanti vi lavoravano, al punto di costringere il “direttore” a trascorrere il periodo estivo lontano dal carcere per ritemprare “le membra e lo spirito”, hanno valso alla colonia penale l’appellativo di Spielberg dell’Irpinia. Chi vi veniva tradotto, anche se imputato di reati non gravissimi, per i quali non avrebbe dovuto incorrere in alcuna pratica di tortura, sapeva bene di avere scarse possibilità di sopravvivenza a causa delle malsane condizioni igieniche e ambientali. Malattie infettive o, anche, patologie respiratorie quali bronchiti e polmoniti hanno stroncato più di una vita. Per non parlare della malattie degenerative a carico delle articolazioni, dovute alle rigide condizioni ambientali e alla malnutrizione.
Assai interessante è risultata essere anche la visita al vicino Oratorio di San Giacomo. Eretto nel XIII secolo, ci dona testimonianza della fervente attività liturgica che vi si svolgeva attraverso le pareti splendidamente affrescate nel 1600 e che ancor oggi si conservano bene nel complesso. Con il supporto della Regione Campania è stata avviata un’opera di digitalizzazione dei dipinti presenti che, si spera, possa completarsi con la catalogazione, prima, e lo studio e il recupero, poi, di quanto è rimasto.
Lasciato l’Oratorio l’intero gruppo ha avuto la possibilità di passeggiare per le stradine del centro storico e di DSC_0087_resapprezzarne la tranquillità e l’equilibrio nella realizzazione degli spazi abitativi, un centro storico a misura d’uomo che tanto sarebbe piaciuto ai tanti architetti propugnatori del rapporto armonico tra
l’uomo e l’ambiente circostante.
Elemento fondamentale di tutte le manifestazioni organizzate dal Club è la riscoperta dei sapori tipici della terra irpina. Per questo motivo tutti i partecipanti hanno concluso la giornata presso il Ristorante “Al Castello” dove hanno potuto degustare le pietanze tipiche della cucina irpina, tra i quali ha ben figurato una magnifica braciata a base di carne di agnello nostrano.